sabato 13 dicembre 2008
Jacarà
Di sera il fiume ha più fascino, con il faro che ogni tanto getta un lampo di luce sulla riva alla ricerca di coccodrilli.
Torniamo all'attracco del pomeriggio, al ristorante galleggiante adibito a magazzino di artigianato.
Di nuovo sulle piccole piroghe a motore che sfilano veloci nella palude per rallentare poi, avvicinandosi a riva.
Il ragazzo a prua tiene la torcia in mano e la agita per cercare qualcosa.
Fa segno di accostare.
La barca si appoggia lentamente sulla riva paludosa e lui si avvia asicuro verso un punto, qualche metro più in la.
Lo afferra con uno scatto e lo porta in barca.
Un esemplare piccolo, lungo 30-40 cm, ma con una boccuccia che non ispira molta tenerezza.
Dalla barca vicina mostrano orgogliosi un esemplare molto più grande, ma ancora abbastanza piccolo da poter essere tenuto da una persona senza pericolo.
Questo fa già una certa impressione.
E' sicuramente più impressionato lui per la quantità di flash che gli spariamo in faccia e la situazione non proprio comoda in cui si trova.
Deve essere una bella rottura di scatole per questi poveri animali, beccarsi lo sciame continuo di turisti quasi ogni giorno.
Ora possiamo dire di aver visto i caimani da vicino, ma credo che nessuno di noi possa dire di avere capito veramente qualcosa della natura favolosa di questo mondo.
Rientriamo a notte fonda, dopo altri giri in queste paludi così piene di vita sconosciuta.
Una luna magnifica rischiara la confluenza delle acque mentre il barco si avvia lentamente verso il porto di Manaus.
Un aria ancora calda, ma resa molto più godibile dal venticello serale.
La vecchia signora ondeggia ancora mollemente sulle sue ancore.
Buona notte pezzo di ferro galleggiante.
Domani saremo altrove.
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2 commenti:
Ue' Lucarie', se ti lamenti ancora del viaggio di tonfo di mazzate, eh?! ;-))
Concordo! non isar lamentarti sà? ;)
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