domenica 11 gennaio 2009
Portobelo mon amour
Portobelo non ci delude mai.
Per tutta la mattinata avevamo fatto la lista delle cose che potevano guastarsi all'improvviso, per evitare il cetriolo volante dell'ultim'ora.
Come all'ultimo Buenos Aires, quando alle 11 e 57, esattamente 3 minuti prima della fine del turno, i Security avevano chiamato per dire che mancava la connessione di rete alla gangway di poppa.
Chiaramente non poteva esserci: non c'è mai stata.
Ma i security, come tutti gli indiani, hanno un enorme fiducia nelle divinità.
Credono davvero che la rete e l'elettricità possano arrivare d'improvviso, come per magia, laddove nessuno le ha mai portate.
In realtà questa dell'elettricità wireless è una credenza molto diffusa a bordo.
Anche al Ristorante sono convinti che sia sufficiente piazzare un pc in un luogo qualunque e premere un tasto, per vederlo funzionare.
E' per questo che quando ci chiamano per lamentare problemi alle stampanti chiediamo loro per prima cosa se le hanno accese.
L'uso della gangway di poppa non era certo una novità del giorno o un guizzo dello staff captain come sostenevano gli indiani.
Ma qui la logica è quella di non preoccuparsi di un problema finchè non si presenta, l'importante è che ci sia uno stronzo da chiamare se le cose non vanno per il verso giusto.
Lo scambio di informazioni è stato semplice.
Security: "Non abbiamo rete alla gangway di poppa"
Radio Officer: "A poppa non c'è mai stata la rete, secondo te me la posso inventare ora, durante lo sbarco ?"
Security: "ma nel dry dock c'era"
RO: "negativo, lavoravate off-line"
Sec: silenzio
Sec: "Ho un idea"
Il Radio Officer ed il suo assistente si guardano perplessi senza commentare
Sec: "Portate un cavo lungo" (N.B. servirebbero circa 100 mt come minimo ed un Hub in mezzo da alimentare)
RO: "Ma un cavo così lungo non c'è, e poi serve un repeater in mezzo altrimenti il segnale si degrada"
Sec: "lo facciamo passare esterno nave"
RO: "Si, così attacchiamo un hub penzoloni alla murata della nave e lo alimentiamo dal cielo, poi i marinai ci passano sopra con i rulli e lo pittano pure di bianco ...no ?"
Sec: silenzio
A questo punto il RO ed il suo assistente vengono interrotti da un altra telefonata: i tecnici della fotocopiatrice si sono presentati a bordo, ad orario casuale, per l'ennesima riparazione alla stessa macchina che continua a rompersi subito dopo i loro interventi.
Il cetriolo del giorno aveva fatto una fork sdoppiandosi per non lasciare nulla di intentato.
La giornata era a puttane definitivamente, e mentre andavo a prendere questi disgraziati della fotocopiatrice pensavo con dolore al Bife de Lomo che non avrei mangiato, ripassando a mente la lista dei santi ormai ben nota.
Ma Portobelo sembrava avere le carte in regola per essere una giornata con i fiocchi.
Siamo scesi prima possibile, senza aspettare chi era in ritardo per più di 5 minuti e sperando che il cellulare non squillasse all'ultimo minuto.
La vita di bordo ti rende cinico.
Quando devi scendere a terra non guardi più in faccia a nessuno, venderesti tua sorella per un posto sul Tender.
Così ci siamo persi Ernane.
Ne ha risentito il Tassista che non aveva nessuno con cui parlare.
Pazienza mi sono detto, mentre ci portava verso la spiaggia di Bombinha procedendo a 3cm dal paraurti della macchina davanti.
Questa volta abbiamo scelto un posto diverso, locale bianco sul raffinato, con una zona interna con il Buffet libero ed un grande terrazzo di legno sulla spiaggia con i tavoli per mangiare, lettini prendisole, piscina e Jacuzzi.
Davanti la nostra mitica spiaggia con la sabbia fine e chiara, i chioschetti della Caipririnha ed un bel po di gente che si gode le vacanze.
Ce la siamo goduta anche noi, per quelle due ore abbondanti, come veri vacanzieri, tra un piatto di Camarones, la birra fresca ed il Dulce de Lece.
Un gruppo di musicisti, due chitarre e tamburo, suona a volume basso il repertorio più soft della musica Brasiliana.
Un quadretto da depliant di agenzia di viaggi.
Quando hanno attaccato "Garota de Ipanema" ho pensato di essere capitato direttamente in paradiso, con le Palme che ondeggiavano a tempo, i rilfessi del sole sulle onde alte e le ragazze che ancheggiavano in spiaggia seguendo lo stesso movimento.
E' venuto a tirarci fuori direttamente il tassista, un po agitato per l'orario, guardandoci perplesso.
Preoccupato più per il nostro rientro che per la sua corsa.
Mi è toccato bere l'ultimo sorso di Caipirinha ed alzare il culo dalla Jacuzzi.
Dio solo sa con che fatica.
Ahi Ahi Ahi Portobelo... quanta Saudade para ti !
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1 commento:
Ehm... poi mi passi l'indirizzo di quel posto con la Jacuzzi?
PS: inutile che tiri dentro la pancia quando ti fanno le foto, si vede lo stesso (lo so perche' lo fa anche a me).
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