Sul radar il profilo della costa non è poi così netto, a volte i falsi echi sono puntini sullo schermo, altre volte sono vere e proprie macchie grandi come un isola.
Può essere un piovasco, oppure le onde.
Potrebbe anche essere una piccola imbarcazione da pesca, una barca a vela.
In prossimità della costa si approfitta per fare un doppio punto, il primo con il rilevamento di un punto cospicuo sulla terra, il secondo con il GPS.
Ma rilevare un punto a terra non è sempre agevole.
Devi prendere un punto, un tratto di costa sulla carta, e trovare un profilo sul radar che gli somigli.
Poi sul radar leggi distanza e rilevamento: porti il cursore mobile sul punto e leggi i valori.
Vai sulla carta e piazzi il punto.
Dei due punti presi uno lo segni con il triangolo, l’altro con un rombo.
Se la differenza è troppa ripeti tutto.
In navigazione si fa il punto ogni mezzora, sottocosta e negli stretti ogni 10 minuti, anche meno.
Ogni ora riempi una riga con la posizione, le miglia all’arrivo e la velocità richiesta per arrivare all’ora prevista.
Se la richiesta differisce per difetto da quella dell’ora precedente si chiama in macchina per chiedere più potenza.
La nostra velocità media è di circa 18 nodi, la richiesta intorno ad 11.000 cavalli per asse, in totale fa 22.000 cavalli.
Alla navigazione radar e sulla carta nautica, si affianca sempre quella visiva.
Con i binocoli pronti a scovare barche e barchettine alla pesca che sul radar non distingui da un falso eco.
domenica 2 novembre 2008
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2 commenti:
Eppure ero convinto che bastava essere al timone, deviare se c'era una barca da scansare e poi si abbassava la leva dell'accelleratore e,alla via così.Troppo complicato,un giorno comprerò una barca di sei metri ma non grande come quella dove sei tu. Toto
Caro Toto, in sostanza però è proprio come dici tu, non cambia poi molto.
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