martedì 13 gennaio 2009

Love me Tender




A Buzios ho fatto il mio primo servizio tender in autonomia, dopo un po di uscite in affiancamento nei giorni scorsi.
un ex villaggio di pescatori a nord di Rio, reso celebre da Brigitte Bardot che prese qui una casa anni fa.

Da allora il paese ha cambiato volto, trasformandosi in una località turistica molto affollata, con belle ville e negozi di lusso sulla strada lastricata di pietre che forma il corso principale.
Comunque un gran bel posto, soprattutto per i bagni.






Per un allievo marconista portare le lance è chiaramente una cosa inusuale, un compito degli ufficiali di coperta e dei marinai.
Le nostre lance sono imbarcazioni coperte lunghe circa 13 metri, con due motori da 100 cv.
Portano 150 persone.

Ho utilizzato le 4 ore di buco tra le 12 e le 16, chiaramente saltando il pranzo, ma non mi è pesato.
Una giornata ventosa e solare, di quelle in cui l'aria fresca ti permette di stare nel tender senza fare la sauna.

La timoneria è in posizione sopraelevata ed è piuttosto scomoda, una mano al timone, un altra alle leve, ci si sporge dal cupolino per guardare fuori.
Con questo vento si tiene la barca ormeggiata alla piattaforma sempre con un motore avanti e l'altro indietro.
In questo modo - se non c'è troppa onda - i cavi restano tesi a ferro e lo scafo rimane incollato alla piattaforma.

Ma quando arriva un treno di onde un po più alto comunque si balla, e puntualmente qualche passeggero si lamenta, come se noi avessimo la capacità di dire al mare come comportarsi.
Eh si che dal ponte cercano di tenere le lance a ridosso, ruotando la nave sull'ancora con le eliche di poppa.
Chiaramente funziona abbastanza con il vento, ma non con le onde prodotte dalla barche di passaggio.

Quando l'imbarco passeggeri è completato si da il via.
Un marinaio molla l'ormeggio di poppa, un altro quello di prua, e si va.
La cosa interessante è che questa gente non ama parlare durante le manovre, e conosce un solo modo di fare le cose, quindi nessuno ti dice niente.
E nemmeno si aspettano che tu dica loro qualcosa, semplicemente mollano le cime quando gli sembra che sia il momento e tu devi vedere cosa fare in base a come sta girando la barca.

E' inutile provare a dire cose del tipo "al mio ordine mollate a prua", l'informazione viene acquisita e cancellata all'istante.
Però è anche vero che di solito fermando le macchine lo scafo arretra e ruota la prua verso l'esterno, così puoi partire semplicemente aspettando che il vento e lo scarroccio ti allontanino quanto basta da avere il giro libero, un colpetto a sinistra per andare in avanti, uno a dritta per schivare la piattaforma, e quando il giro è libero vai pari sulle macchine e parti.
Più facile da fare che da raccontare.
Se poi il vento non ti aiuta perchè ti spinge contro la nave ...devi inventarti qualcosa.

All'arrivo al moletto riduci le macchine al traverso della piccola isoletta sulla sinistra per non entrare a tutta forza, e stai all'occhio per il via vai di barche che portano i turisti alle spiagge.
Sono barche grandicelle, anche di 20-25 metri, e manovrano lentamente.

La cosa migliore quando se ne piazza una davanti è aspettare tenendosi fuori dalle scatole.
Anche in questo caso, il commentino idiota del passeggero che si lamenta per l'attesa non manca mai.
Ma per me si possono attaccare, resto al minimo sulle macchine per non intraversarmi, ed aspetto tutto il tempo che serve.

Oggi la questione era se attraccare lato dritto oppure a sinistra.
Nel primo caso la manovra era più facile, ma lo scafo toccava in un paio di punti direttamente sul cemento e mancavano parabordi a sufficienza.
Al giro dopo abbiamo provato sul lato opposto, l'appoggio era buono ma da poppa mandavamo fumo sui passeggeri che imbarcavano ed anche su quelli delle altre barche.

Ho deciso quindi di ormeggiare "Starboard side" con la poppa verso la fine della banchina, ma stando quasi attaccati al barcone davanti per "toccare" bene in banchina.
Lo svantaggio è che alla partenza non potevo più fare la manovra puntando la prua sulla banchina per far ruotare lo scafo e poi dare retro.
E' venuta fuori una cosa un po più automobilisitca e meno marinara, ma pazienza, alla fine danni non ne abbiamo fatti e nessuno si è lamentato.

Dopo 4 ore mi ha rilevato la giovane cadetta dagli occhi azzurri con il suo cappellino bianco e la bottiglia d'acqua.
Ho mollato il timone con dispiacere, avrei fatto volentieri altre 8 ore di tender, piuttosto che tornare in stazione Radio a sbloccare account locckati da gente che non conosce la differenza tra username e password.

Love me Tender, love me sweet.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ora che hai imparato a portare il 'barcone' con 150 passeggeri, mal che vada potrai fare i viaggi tra Africa e Lampedusa e rimediare parecchi soldi sempre fino a quando non ti acchiappano: hai un futuro assicurato ma senza quelle spendide ragazze sedute con te al tavolo.

Lucariè ha detto...

Eh eh ...Grazie Toto !!!
:-)

VincEnzo ha detto...

Non ci ho capito una beneamata, ma se pagassi una cifra per la crociera e poi mi mettono l'ufficiale radio invece di un pilota e lui mi fa sentire le onde sul tender mi lamenterei pure io ;-P ah! ah!

PS: se ti serve un aiuto quando inizi il business a Lampedusa, fammi sapere. Nel frattempo, guardati questo articolo:

http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_12/guardiano_isola_coralli_guido_santevecchi_6bbfaae4-e0a8-11dd-8e7f-00144f02aabc.shtml