lunedì 27 ottobre 2008

Ancoraggi ...primo episodio


A Patmos andiamo sempre nella baia di Skala, sul lato Est dell'isola.

Per la precisione in una caletta piccolina proprio di lato, sulla destra, una cosa senza nome.
Almeno per me che sono ignorante come una capra.
Chiedessi ad un pescatore di qua, ti direbbe sicuro che quello scoglio si chiama Peppe, quell'altro Pasquale e figurati se la caletta non ha un nome.
Sarà la caletta Paperina.
Me lo sento.

Diamo fondo davanti alla microscopica chiesetta bianca.
Una di quelle che si trovano solo nelle isole greche.
Minuta, quasi a strapiombo sul mare.

Di solito stiamo su un ancora sola, 4 lunghezze su 40 metri di fondo, in totale 110 metri di catena.
Non ha mai dato problemi quel fondo li.

Con i thruster di poppa ci teniamo in posizione, in modo da mantenere anche un po di ridosso per i tender che portano a terra gli escursionisti e far lavorare l'ancora senza troppo sforzo.

Però è un controllo continuo.
Che la posizione sia costante, che i tender rimangano ridossati, che l'ancora lavori a modo.

Alla fine c'è sempre un povero cristo che se ne sta li, solitario, sull'aletta di sinistra.
A controllare che tutto fili liscio, sperando che il vento non rinfreschi e che non faccia freddo.
Ma soprattutto che passino presto le 5 ore dell'escursione.

Poi c'è sempre qualcosa da scrivere.
Continuamente.
E' incredibile la quantità di cose che si scrivono su una nave.
Al di fuori dei peti credo sia registrato tutto.
Su carta, su pc, su fogli volanti.
Tutto.

Quindi oltre a quello che guarda e maledice il momento in cui s'è imbarcato, c'è sempre uno che scrive, ma anche due o tre perchè le cose da scrivere sono così tante che nemmeno in un ministero.
Altro che navigazione.
A scuola si studia il moto dei pianeti e delle stelle, il punto nave astronomico, l'evoluta metacentrica, la stabilità statica e dinamica dei vascelli, questo mondo e quell'altro.
E poi ci si imbarca e si va a lavorare in un ministero.
Il ministero delle cazzate.
A riempire scartoffie.

E questa menata delle certificazioni di qualità peggiora di molto le cose.
Procedure su procedure in un accumularsi di carte che lascia persino poco tempo per stare attenti a dove si mette la prua.
Fosse per me quelli che inventano le procedure di qualità morirebbero di stenti.
Parli con uno e ti dice che deve leggersi non meno di 150 mail al giorno e rispondere a tutti.
E alla nave quando ci penso ?
Come dargli torto.
Questo mondo l'hanno rovinato i consulenti.
Alla fine ringrazi il cielo che il tempo sia trascorso, recuperi l'ancora sempre che venga via
...e ti levi dalle scatole più svelto che puoi.

Rotta 284 per Mykonos.
Tocca pure passare dalle carte al radar e al binocolo.
Perchè poi se passi sopra al pescatore mica gli puoi dire che ti eri distratto perchè stavi seguendo la procedura ISO 9001.

Perchè lui ti dice "ma li mortacci tua, tu e la ISO 9001!"

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