giovedì 23 ottobre 2008

Di Controbordo

Alle 21.30 UTC, le 23.30 locali, scendevamo per 131 gradi nel Tirreno, con i nostri 18.8 di velocità.

Quando il radar ci mostra una situazione perfetta per un esercizio sulle precedenze di rotta.

Di controbordo salivano il Queen victoria e Diamond s., un cargo diretto a Livorno.
Venivano su paralleli a poca distanza uno dall'altra, più o meno per 312.
La cosa interessante è che il cargo era quasi esattamente sulla nostra rotta.
E ci è rimasto.

Ora,
il codice della navigazione dice che se due navi si incontrano con rotte opposte, ciascuna prende la sua destra.
Ma in questo caso la cosa non era poi così semplice.
Prendere la destra per noi equivaleva ad infilarsi tra Diamond e la Queen V, una nave passeggeri lunga quasi 300 metri.
Diamond ha continuato imperterrito, dandoci un CPA - il punto di minima distanza previsto - di poco più di 200 metri.
Come dire "adesso vengo li e ti faccio una striscia sulla fiancata".
Fatto sta che nessuno si è sognato di prendere la dritta come dicono i sacri testi.
Siamo rimasti li, ciascuno sulle sue, finchè noi abbiamo preso un paio di gradi sulla sinistra per allargarci un po.

Notte scurissima.
Con una mezza luna completamente arancione che piano piano si staccava dall'orizzonte.
Dall'aletta di destra ho assaporato quei momenti umidi in cui le luci di via all'orizzonte si trasformano prima in un rumore lontano di macchine ed un po alla volta in una sagoma sempre più visibile, che sembra uscire dal buio della notte come un fantasma sull'acqua.
La Queen con le sue luci accese pareva un albero di natale galleggiante.
Il Diamond invece, come tute le navi da carico, si è materializzato solo all'ultimo,
sfilando silenzioso come una balena.

Pieno fino al galleggiamento, con le falchette quasi al pelo dell'acqua.
Concentrato sul suo muto scavare di onde.
L'isola di Ponza ed il suo faro erano alle spalle da poco.
Sul radar cercavamo già la prossima isola.

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