Su una nave capitano anche momenti in cui ti rompi tremendamenti i maroni.
E magari vorresti essere altrove.
Esattamente come in qualunque ufficio del mondo.
Con la differenza che non puoi scendere.
Vuoi per il cambiamento continuo di orario (tra ieri ed oggi siamo tornati indietro di due ore), vuoi perche' i motivi di nervosismo non mancano, e se le persone invece mancano di buon senso puo' essere difficile stabilire un rapporto civile.
Cosi' puoi perdere il sonno e ritrovarti a notte fonda a vagare per la nave senza una rotta precisa.
Ed e' un paradosso perche' la nave una rotta ce l'ha, molto precisa anche.
In pratica l'angolo tra la tua rotta personale (incerta) e quella della nave, rappresenta lo Scarroccio Emotivo (SE).
Per questo io sostengo che l'unico posto decente dove valga la pena stare sia il ponte di comando: li guardi sempre e solo avanti (e soprattutto fuori).
Nelle viscere della balena invece il senso del mare si perde completamente.
Se non fosse per il tremolio continuo delle pareti, potresti essere in un qualunque palazzo sulla Tuscolana.
Oppure a Spinaceto (questo luogo mi perseguita).
Un palazzo dove c'e' una differenza enorme tra i piani bassi, poveri e mediamente sporchini, e quelli alti, ricchi di marmi e legni ed opere d'arte, dove i veri poveri fingono di essere autentici ricchi dandosi un tono tra i saloni addobbati a festa.
La nave e' uno spaccato delle miserie umane.
E conoscerla tutta e' utile, perche' e' un concentrato di tutto quello che trovi a terra, nel bene e nel male.
Quando mi trovo a vagare nelle sue caverne, mi sento contento come un piccolo esploratore.
Ma da qui a dire che ci rimarrei per sempre ce ne passa di acqua.
lunedì 27 ottobre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Complimenti per lo Scarroccio Emotivo, un concetto originale da passare agli strizzacervelli.Anche l'approccio sociale ai "bassifondi della nave" e alcomportamento dei crocieristi non è male, degno di Balzac!Anche il paragone della nave con un condiminio ci sta e l'ufficio è sempre l'ufficio, anche in alto mare.Però quando eravamo a Douala e passavo il ponte per andare in cementeria a Bonaberi ero più contento di lavorare lì piuttosto che a Coroglio o a Maddaloni!
Non ci son rose senza spin...aceto!Pittosto,come dici tu, bisogna guardare avanti, pensa al Brasile, all'Argentina,alla Patagonia.Il tuo cuore di velista non sente già i ruggenti venti(o trenta)? del mitico Capo Horn, il capo dei capi, come direbbe il Padrino.
Sursum corda, domani è un altro ....mare!
Come on!!
E' vero, la nave è uno spaccato del mondo, lo sono anche i negozi, gli uffici pubblici, i condomini e alla fin fine qualsiasi luogo dove gli esseri umani sono costretti ad interagire sulla base di una gerarchia, formale e x questo "vera" o inventata da qualche coglione (tipo l'amministratore o il condomino che ha passato la vita a studiare leggi e regole per rompere i maroni al prossimo suo)....
Direi che Papi ha detto una cosa molto bella: Bonaberi era molto meglio di Maddaloni (magari Coroglio la salviamo...c'è il mare), così come la Grecia e la Turchia vincono a mani basse con Santa Palomba....
Sai che c'è? Magari abbiamo vissuto in Africa e ci è rimasta dentro quella voglia di muoverci in libertà, come bestie nella savana. E chi l'ha detto che ci devi restare per sempre?
Hai già mostrato a tutti il tuo coraggio, alla via così comandante ...
Posta un commento