lunedì 27 ottobre 2008

Cest La Vie ...anche in alto mare

Su una nave capitano anche momenti in cui ti rompi tremendamenti i maroni.
E magari vorresti essere altrove.
Esattamente come in qualunque ufficio del mondo.
Con la differenza che non puoi scendere.

Vuoi per il cambiamento continuo di orario (tra ieri ed oggi siamo tornati indietro di due ore), vuoi perche' i motivi di nervosismo non mancano, e se le persone invece mancano di buon senso puo' essere difficile stabilire un rapporto civile.

Cosi' puoi perdere il sonno e ritrovarti a notte fonda a vagare per la nave senza una rotta precisa.
Ed e' un paradosso perche' la nave una rotta ce l'ha, molto precisa anche.
In pratica l'angolo tra la tua rotta personale (incerta) e quella della nave, rappresenta lo Scarroccio Emotivo (SE).
Per questo io sostengo che l'unico posto decente dove valga la pena stare sia il ponte di comando: li guardi sempre e solo avanti (e soprattutto fuori).

Nelle viscere della balena invece il senso del mare si perde completamente.
Se non fosse per il tremolio continuo delle pareti, potresti essere in un qualunque palazzo sulla Tuscolana.
Oppure a Spinaceto (questo luogo mi perseguita).
Un palazzo dove c'e' una differenza enorme tra i piani bassi, poveri e mediamente sporchini, e quelli alti, ricchi di marmi e legni ed opere d'arte, dove i veri poveri fingono di essere autentici ricchi dandosi un tono tra i saloni addobbati a festa.
La nave e' uno spaccato delle miserie umane.
E conoscerla tutta e' utile, perche' e' un concentrato di tutto quello che trovi a terra, nel bene e nel male.

Quando mi trovo a vagare nelle sue caverne, mi sento contento come un piccolo esploratore.
Ma da qui a dire che ci rimarrei per sempre ce ne passa di acqua.

sabato 25 ottobre 2008

Posizione






Ecco la nostra posizione alle 16:20 di oggi ora italiana (le 17:20 locali).

La rilevo H24 sul sito http://www.marinetraffic.com/ais


E' un progetto molto bello dell'università della Grecia di cui riporto alcune note tratte dal sito.

"About the Marine Traffic project
This web site is created as an academic, open project. It is dedicated in providing free real-time information to the public, about ship movements and ports and our main objective is to expand it to other research applications. The project is currently hosted by the Department of Product and Systems Design Enginnering, University of the Aegean, Greece. The initial data collection is based on the Automatic Identification System (AIS)."

Si tratta di un iniziativa degna di nota poichè consente di rilevare i dati relativi a posizione e velocità delle navi, così come indicati dagli strumenti di bordo.

Dati fino ad oggi riservati ai possessori di un ricevitore AIS, cioè le navi stesse ed i centri di controllo del traffico.

Ciascuno inoltre può contribuire su base volontaria alla copertura della rete, che include già le maggiori localià del Mar Egeo e diverse del Tirreno.

Offre tra le altre cose la modalità di visualizzazione "Nautical", che visualizza le imbarcazioni sulla carta nautica !

venerdì 24 ottobre 2008

Ciao Comandante !

Oggi mi è successa una cosa troppo bella !
Passavo per caso davanti allo Squonk club, dove i bambini si divertono in tutti i modi possibili e immaginabili.
Mi sono affacciato per salutare gli animatori, ma senza fermarmi come faccio di solito.

Faccio per andarmene quando sento questi passetti alle mie spalle.
Mi giro e c'è lui, questo gnometto biondo di 4 anni con un sorriso magnifico che mi insegue.
Ehi Ehi mi fa ...Ciao Comandante !!

Gli ho lasciato il migliore dei miei sorrisi.
E l'augurio di una vita felice.
Maledetti gnomi.

da Wikipedia

Ecco quanto riporta Wikipedia della nostra amata nave, in questo momento in banchina nel porto turco di Izmir.

"La Costa Romantica è una nave da crociera della compagnia genovese "Costa Crociere".

Costruita nel 1993 come nave della gemella della Costa Classica è stata rinnovata nel 2003. I suoi spazi pubblici sono rifiniti in legno pregiato, marmo di Carrara e con costose opere d'arte.
I suoi ponti hanno i nomi di famose città europee quali: Lisbona, Biarritz, Monte Carlo, Madrid, Vienna, Verona, Parigi, Londra, Copenaghen ed Amsterdam.

Ha 644 cabine e 34 suite di cui 10 con balcone privato,2 ristoranti,9 bar,2 piscine, 4 vasche idromassaggio,un percorso jogging lungo 170 m,un centro benessere dotato di palestra,sale trattamenti,sauna e bagno turco;un teatro da 600 posti su due piani (il "Teatro L'Opera"),un casinò,una discoteca,un "Internet Point",una biblioteca,un centro shopping e un Squok Club (Squok è la mascotte di Costa Crociere). Dispone di 14 scialuppe (2+4+4+4)"

Fonte: it.wikipedia.org

giovedì 23 ottobre 2008

Di Controbordo

Alle 21.30 UTC, le 23.30 locali, scendevamo per 131 gradi nel Tirreno, con i nostri 18.8 di velocità.

Quando il radar ci mostra una situazione perfetta per un esercizio sulle precedenze di rotta.

Di controbordo salivano il Queen victoria e Diamond s., un cargo diretto a Livorno.
Venivano su paralleli a poca distanza uno dall'altra, più o meno per 312.
La cosa interessante è che il cargo era quasi esattamente sulla nostra rotta.
E ci è rimasto.

Ora,
il codice della navigazione dice che se due navi si incontrano con rotte opposte, ciascuna prende la sua destra.
Ma in questo caso la cosa non era poi così semplice.
Prendere la destra per noi equivaleva ad infilarsi tra Diamond e la Queen V, una nave passeggeri lunga quasi 300 metri.
Diamond ha continuato imperterrito, dandoci un CPA - il punto di minima distanza previsto - di poco più di 200 metri.
Come dire "adesso vengo li e ti faccio una striscia sulla fiancata".
Fatto sta che nessuno si è sognato di prendere la dritta come dicono i sacri testi.
Siamo rimasti li, ciascuno sulle sue, finchè noi abbiamo preso un paio di gradi sulla sinistra per allargarci un po.

Notte scurissima.
Con una mezza luna completamente arancione che piano piano si staccava dall'orizzonte.
Dall'aletta di destra ho assaporato quei momenti umidi in cui le luci di via all'orizzonte si trasformano prima in un rumore lontano di macchine ed un po alla volta in una sagoma sempre più visibile, che sembra uscire dal buio della notte come un fantasma sull'acqua.
La Queen con le sue luci accese pareva un albero di natale galleggiante.
Il Diamond invece, come tute le navi da carico, si è materializzato solo all'ultimo,
sfilando silenzioso come una balena.

Pieno fino al galleggiamento, con le falchette quasi al pelo dell'acqua.
Concentrato sul suo muto scavare di onde.
L'isola di Ponza ed il suo faro erano alle spalle da poco.
Sul radar cercavamo già la prossima isola.

mercoledì 22 ottobre 2008

L'imbarazzo della Scelta

Per le strade di Catania puoi scegliere liberamente tra la puzza di piscio e quella di immondizia, senza che la cosa desti alcun imbarazzo.

Sporca quasi come la periferia di Napoli prima che il nano di Arcore si mettesse daccordo con i Camorristi per nascondere l'immondizia sotto i viadotti dell'autostrada Roma-Napoli.

Il porto è veramente un postaccio, ed è un peccato perchè il primo approccio alla città dovrebbe essere più dolce.

Nonostante questo, basta respirare un po di più ed allontanarsi dal mare per capire che il posto ed i suoi abitanti hanno ancora molta dignità.

I Catanesi - come la gran parte dei Siciliani - danno l'impressione di essere più educati della maggior parte dei loro connazionali.
Magari più cupi e prepotenti, ma educati.
La gente strombazza meno nel traffico.
Può capitare che una persona attraversi la strada all'improvviso, che uno davanti freni, che un accidente qualunque ti constringa a fermarti di colpo.
L'ho visto più volte e mai ho sentito qualcuno lamentarsi oppure inveire.
Non credo sia soltanto per prudenza.
I catanesi sanno stare al loro posto.

Gli antichi palazzi ancora lasciano intravedere una grandezza perduta da molto.
Via Vittorio emanuele, Piazza Duomo.
Il centro ancora ci prova a darsi un tono, ma basta allontanarsi di poco per andare incontro alla deriva civile.

La raggiante Catania delle canzoni di Carmen Consoli.
Ma poi cosa contano le impressioni ?
Nulla di nulla.

Tempo fa, forse dieci vite fa, credevo di avere i miei criteri per giudicare i luoghi e le persone.
Ero convinto che i giudizi avessero un valore, magari non oggettivo, ma almeno condivisibile.
Ora non ci credo più, alle etichette.
E mi da noia pensare di andarmene in giro a catalogare il mondo. Non ho più criterio.
In nulla.
Non desidero averne.

Mi lascio trasportare, semplicemente.
Dagli odori, dalle puzze, dai colori, dai volti.
Dal fatto che un posto sia più o meno arioso.
Dalla luce.
Da pure indicazioni casuali.

Viale Sicilia ad esempio, dopo la claustrofobia dei vicoli puzzolenti, per un po mi è sembrato il posto migliore in cui passeggiare.
Strada ariosa di Banche e grandi assicurazioni.
Vuota di storia e di umanità.
Se solo avessi trovato una libreria aperta.

Seduto al tavolino di un bar casuale, mi godo il privilegio, rispetto ad altri viaggiatori, di riuscire ad intendermi con il cameriere senza dire nemmeno una parola.
A sguardi e lenti movimenti del viso.
Gli stessi con cui puoi ordinare un caffè oppure condannare a morte un uomo e la sua famiglia.
Ordinazione, servizio e conto.
Tutto senza fiatare.
Cose del sud.

Catania mi commuove.
Mi danno pena le sue strade trasandate,
i palazzi scuri di fuliggine davanti al mare,
la gente rassegnata.
E mi risuonano nella testa le parole di una canzone.
"...Avrei voluto parlarle di me
Chiederle almeno perchè"

martedì 21 ottobre 2008

Middle Sea Race



"Rosebud (USA), Moneypenny (USA) and Alegre (GBR) have been locked together for much of the race so far and it looks as though this pattern is set to continue"
Ed in effetti quando sul ponte hanno cominciato a vedere una serie di puntini sul radar, in avvicinamento allo stretto, era ormai chiaro che i tre cavalieri del carbonio erano già un pezzo avanti.
Bolinavano mure a dritta verso Stromboli mentre il resto della flotta arrancava per superare i 4 nodi di corrente contraria sul lato destro dello schema di separazione del traffico mercantile.

Messina Traffico ha avvisato con un discreto ritardo della presenza di più di 20 barche in questo spazio relativamente piccolo.
La tensione è chiaramente salita considerata la difficoltà di manovra per una nave di medie dimensioni coma la nostra, e la presenza di altre navi di cui una nella stessa direzione con velocità molto più bassa.
Il grosso dei concorrenti risaliva giustamente sottocosta sulla destra, per evitare il flusso di corrente contraria il più possibile.
Tra loro la splendida Steinlager 2 del compianto Peter Blake.



Nessuno ha avtuo problemi, tranne un cargo costretto a strane acrobazie che si è poi messo sulla nostra scia per risalire tranquillo.
E' stato emozionante trovarsi in mezzo a tante barche a vela.
E' chiaro che il cuore di un velista batte sempre un po più forte in questi casi.
Poco più tardi abbiamo raggiunto - ormai quasi a stromboli - il gruppo di testa, Rosebund, Moneypenny ed Alegre, le ultime due ingaggiate in un quasi match race.
Ho stramaledetto l'assenza di un buon tele perchè sarebbero venute fuori delle discrete foto.

Purtroppo la nostra rotta passava sopravvento a queste splendide barche che ormai seguivo da vicino dall'aletta di sinistra.
Speravo che la distanza fosse maggiore, ma quando ho visto i primi due poggiare vistosamente subito dopo il nostro passaggio ho capito che ci sarebbero fischiate le orecchie di li a poco.
E così è stato.